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I nostri progetti

ACAP


Azione Comunitaria per la preservazione delle Aree Protette in Albania

Grazie alla sua posizione geografica e ad una lunga storia di ponte tra i Balcani e il Mediterraneo, l’Albania possiede un patrimonio culturale e biologico prezioso, che necessita di protezione e, allo stesso tempo, rappresenta una leva per il suo sviluppo socio-economico sostenibile.

Dopo l’adesione a Natura 2000, il principale strumento dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità e tra i criteri di adesione del Paese all’UE, l’Albania ha iniziato a costituire circa 4.600 km2 di parchi nazionali e riserve protette. Tuttavia, la gestione di queste aree è ancora lacunosa a causa della carenza di competenze tecniche e di risorse finanziarie.

La protezione dell’ambiente è un tema centrale a livello internazionale, e l’Albania è uno dei firmatari dell’accordo di Parigi sul clima del 2015. Purtroppo, però, la firma non basta: il Paese non ha ancora una strategia per ridurre le emissioni di CO2 e l’inconsapevolezza degli abitanti riguardo le alternative più sostenibili non fa che appesantire questa situazione.

In questo contesto si inserisce il progetto “ACAP, Azione Comunitaria per la preservazione delle Aree Protette in Albania” – finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – AICS, le cui attività coinvolgeranno tanto il Ministero dell’Ambiente quanto le Municipalità. Queste ultime, infatti, sono interessate dalla nuova legge ambientale al fine di ridurre il più possibile le lacune manageriali ed operative.

Per ridurre l’impatto ambientale legato all’attività umana, si punterà da un lato sulla formazione professionale delle guardie parco e dei funzionari, dall’altro sulla sensibilizzazione e il coinvolgimento attivo delle comunità locali e delle imprese a più ampio impatto attraverso la conversione parziale alla green economy.

Nel progetto Kallipolis si occuperà di lavorare con i partner di progetto al miglioramento della governance del Parco Nazionale di Llogara e del Paesaggio protetto di Vjosa-Narta (Municipalità di Valona), del Parco Nazionale Monte Tomorri (Municipalità di Berat, Skrapar, Poliçan) e del Parco Nazionale di Bradhi I Hotoves-Dangelli (Municipalità di Permet e Kelcyre) al fine di rafforzare i nascenti Management Committee e di includere la società civile e le sue espressioni nella co-gestione delle Aree Protette.

Finanziatore del progetto: Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo

Luogo di intervento
Parco Nazionale di Llogara e Paesaggio protetto di Vjosa-Narta (Municipalita’ di Valona)
Parco Nazionale Monte Tomorri (Municipalita’ di Berat, Skrapar, Poliçan)
Parco Nazionale di Bradhi I Hotoves-Dangelli (Municipalita’ di Permet e Kelcyre)

Lead Partner
Centro Laici Italiani per le Missioni – Celim

Partner di progetto
Coordinamento delle Organizzazioni per il Servizio Volontario – COSV
National Agency for the Protected Areas – NAPA,
Institute for National Conservation in Albania – INCA

Altri partner
International Union for Conservation of Nature – IUCN ECARO
Parco Regionale Campo dei Fiori – PCF
Comune di Milano
Ingegneria Senza Frontiere – ISF
Carbonsink s.r.l.
Kallipolis

Anno
2018-2021

Stato
Concluso

Parco Nazionale di Llogara

Parco Nazionale di Bradhi I Hotoves-Dangelli

Nel corso del mese di settembre 2018 è iniziata l’attività di censimento delle comunità locali delle aree protette intorno a Valona e a Permet

Nel corso della missione di novembre 2018 abbiamo lavorato insieme al nostro partner COSV alla mappatura dei problemi e delle risorse con alcune comunità dell’area di Narta (Valona)

Mappatura dei problemi della Laguna di Narta con i pescatori artigianali

Nel corso della seconda settimana di missione ci siamo spostati nell’area di Permet e abbiamo incontrato le comunità locali dei villaggi di Delvine e Ogren: i villaggi presenti nell’area del parco sono in gran parte spopolati a causa dei collegamenti difficili con i centri principali, la mancanza di servizi e di opportunità. Come possiamo trasformare da problema ad opportunità il risiedere e lavorare in un’area protetta?