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Drop City intervista Anna Toma


Drop City intervista Anna Toma

Oggi Drop City intervista Anna Rosaria Toma. Dopo aver conseguito la laurea in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Torino, è docente di Materie letterarie, Dirigente Scolastico dell’ Istituto Statale di Istruzione Superiore Primo Levi di Torino e oggi è la Presidente della Fondazione di Comunità di Mirafiori onlus. Le abbiamo chiesto di raccontarci del progetto di agricoltura fuori suolo che hanno avviato presso l’Istituto Primo Levi.

1. Presenta in che modo la scuola è entrata in contatto con l’agricoltura fuori suolo

Da diversi anni la scuola si sta impegnando in riferimento al tema della transizione ecologica, attraverso alcune esperienze interessanti di economia circolare, come ad esempio il progetto “Mirafiori Cultura in Circolo” che ha visto una serie di collaborazioni importanti a livello universitario per la gestione del cibo, del riutilizzo etc. Nel merito di questo progetto abbiamo anche attivato una serie di laboratori.

Sul progetto della serra siamo intervenuti grazie a un finanziamento PON Edugreen che per le scuole del II ciclo vale 130 mila euro, una cifra importante attraverso la quale abbiamo investito su entrambi gli indirizzi della scuola: quello liceale e quello tecnico. La serra aeroponica di Agricooltur risponde alle esigenze del liceo nell’ottica di un approccio nuovo rivolto alla coltivazione e all’agricoltura urbana.

Si tratta di un container a fine vita con un sistema di gestione digitalizzato e quindi lavora attraverso un sistema informatico, pertanto gli studenti dell’indirizzo di informatica potranno seguire l’attività di gestione della serra.

In questo momento sta operando come progettista la professoressa Ponzio (insegnante di scienze) e come addestratore il Professor Maiorino, che è professore di informatica. Ci sarà un percorso di formazione per i docenti che prenderanno parte al progetto e solo allora lo si implementerà nell’attività curricolare dei piani di studi dei diversi indirizzi proposti dall’istituto.

L’altro progetto che stiamo perseguendo con i fondi di Edugreen fa riferimento alla costruzione di un impianto fotovoltaico, che si possa configurare come un laboratorio. Quest’ultimo lo abbiamo immaginato composto da pensiline, sotto le quali metteremo postazioni per biciclette/monopattini con una serie di apparecchiature dedicate e dei tavoli, in modo che i ragazzi degli indirizzi di elettronica, elettrotecnica e informatica possano, attraverso un vero e proprio impianto, fare tutta l’attività in PCTO di manutenzione degli impianti fotovoltaici stessi.

2. Come si coniugherà con le iniziative future della scuola?

Questo è da costruire. Questi sono laboratori su cui implementare poi progetti specifici. Per quanto riguarda il progetto della serra, per esempio, stiamo immaginando di utilizzare lo strumento all’interno di un progetto in essere che si intitola “Le radici e le ali”, che vive sul territorio di Mirafiori sud. È stato concepito all’interno dell’Osservatorio d’area di Mirafiori Sud, un organismo che unisce tutte le istituzioni scolastiche del territorio e le agenzie formative, tra le quali ASL, le biblioteche civiche e le associazioni che operano nel territorio. Il progetto le “Radici e le Ali”, che è nato anch’esso da un finanziamento pubblico, è stato pensato per cementare l’idea di comunità educante. Come scuola stiamo lavorando ora con un gruppo di ragazzi di elettronica ed elettrotecnica che stanno costruendo fisicamente, grazie all’aiuto di esperti, un impianto di irrigazione allo spazio WOW in via Onorato Vigliani. In particolare si tratta di automatizzare l’irrigazione delle fioriere dello spazio di via Vigliani, le quali sono state progettate con progetti precedenti, per facilitare la gestione dello spazio. Inoltre immaginiamo di creare una triangolazione tra le scuole del primo ciclo, lo spazio WOW, in cui si prevede di attivare un piccolo laboratorio didattico con studenti del primo ciclo, e l‘agricoltura fuori suolo con la serra aeroponica presso il nostro istituto.

I nostri studenti dell’indirizzo liceo scientifico opzione scienze applicate lavorerebbero in questo progetto in attività sperimentali/ laboratoriali riferite alla disciplina scienze in  Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento con i bambini, per spiegare loro, nel ruolo di divulgatori scientifici, il funzionamento della serra. Infine ci sono altre idee che devono essere ancora implementate e su cui stiamo lavorando.

Per quanto riguarda la serra l’intento è quello di creare un prodotto un po’ specialistico, come erbe aromatiche, con l’obiettivo di favorire il km0 o comunque che il prodotto finale possa essere a supporto di iniziative socialmente rilevanti sul territorio, come la Locanda nel Parco.

Invece per quanto riguarda il fotovoltaico, l’idea è quella di avviare un progetto di educazione civica per i nostri studenti, a partire dal comprendere cosa sono le comunità energetiche, quale è la normativa che le regola e in che modo deve essere utilizzata l’energia prodotta con i sistemi fotovoltaici.

Il focus di questi progetti è sicuramente quello di trovare un connubio tra l’approccio educativo e quello tecnico/operativo di ricerca, in collegamento con le discipline che studiano, che sono: biologia, scienze della terra, informatica, elettronica, elettrotecnica.

3.Come vi è venuto in mente di approcciarvi all’agricoltura fuori suolo?

Per interesse delle scienze, proprio perché il piano di studio dell’indirizzo liceo scientifico opzione scienze applicate prevede un monte ore di scienze, con 5 ore settimanali dedicate. Paradossalmente però il Ministero dell’Istruzione nel creare il piano di studi del liceo scienze applicate non ha immaginato un’attività laboratoriale e soprattutto risorse umane da affiancare. Pertanto possiamo dire che l’interesse dell’agricoltura è stato funzionale e strumentale al piano di studi del nostro istituto.