Prosegue il percorso partecipativo promosso dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per la redazione della Strategia e del Piano di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici. L’obiettivo è quello di coinvolgere attivamente la cittadinanza, le istituzioni, gli ordini professionali e il mondo della ricerca nella costruzione condivisa di due strumenti fondamentali per il futuro del territorio.
All’interno di questo processo si inserisce il ciclo di incontri “Il clima che cambia”, avviato con due appuntamenti tenutisi a Montereale Valcellina (13 ottobre) e Trieste (17 ottobre).
Il secondo incontro, ospitato al Palazzo della Regione a Trieste e organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Architetti e l’Ordine degli Ingegneri, ha affrontato il tema delle aree urbane, analizzando l’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute umana e il ruolo strategico del verde in città come alleato nella mitigazione degli effetti del riscaldamento.
Durante l’incontro, relatrici e relatori hanno offerto uno sguardo ampio e multidisciplinare sulla complessità delle sfide urbane legate al clima.
Tra i temi affrontati: gli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute fisica e mentale, il consumo energetico residenziale e il benessere degli abitanti, i servizi ecosistemici del verde urbano, soluzioni innovative e sostenibili per nuovi bisogni abitativi, l’ecopsicologia e la “speranza attiva” come risposta all’ecoansia, i comportamenti pro-ambientali e i fattori che ne facilitano o ostacolano la diffusione.
Le aree urbane, in particolare, si trovano ad affrontare molteplici criticità. Per questo, durante il confronto è emersa l’importanza di disporre di dati solidi e affidabili: strumenti indispensabili per la definizione di politiche pubbliche efficaci e per il monitoraggio delle azioni di mitigazione e adattamento.
Nel caso della città di Trieste, i principali settori responsabili delle emissioni di gas serra risultano essere: trasporti (52%), residenziale (27%), energia (14%).
Le misure di mitigazione dovranno quindi concentrarsi in modo prioritario su questi ambiti.
Le analisi dell’ARPA FVG mostrano inoltre come il verde urbano giochi un ruolo cruciale nel contenimento delle temperature: nelle aree verdi di Trieste, entro un raggio di circa 90 metri, si registra una riduzione fino a 2 °C rispetto alle zone asfaltate circostanti durante le ore più calde.
Oltre agli aspetti scientifici, l’incontro ha messo in luce la necessità di integrare nel dibattito anche il punto di vista delle persone, ponendo attenzione al legame tra cambiamenti climatici, benessere psicofisico, disuguaglianze sociali e vulnerabilità.
È emerso come questi elementi debbano avere un ruolo centrale nelle politiche di adattamento e mitigazione, affinché la transizione climatica sia anche giusta e inclusiva.
Sul fronte della salute fisica, si è approfondito il tema della diffusione dei vettori di malattie infettive, degli eventi meteorologici estremi e delle ondate di calore, fenomeni in crescita che colpiscono soprattutto le fasce più fragili della popolazione e chi vive in condizioni di povertà energetica.
Dal punto di vista psicologico, invece, è stato analizzato il modo in cui le persone percepiscono la crisi climatica, le barriere mentali che frenano l’adozione di comportamenti sostenibili e le strategie per favorire l’azione individuale e collettiva.
In linea con i report dell’IPCC, i partecipanti hanno sottolineato la necessità di promuovere cambiamenti individuali e sistemici insieme, così da rendere la transizione ecologica più accessibile e socialmente equa.
Infine, si è rimarcata l’importanza di rafforzare la preparedness, ovvero la capacità di anticipare, reagire e riprendersi dagli impatti di eventi estremi come alluvioni, incendi o ondate di calore.
L’incontro del 17 ottobre ha offerto contributi preziosi che arricchiranno il percorso partecipativo, aiutando a delineare una Strategia e un Piano capaci di rispondere alla complessità di un clima che cambia sempre più rapidamente.
Il percorso “Il clima che cambia” proseguirà con due nuovi incontri:
– Palmanova, 20 novembre (16.30 – 18.30) – dedicato ai temi dell’agricoltura e della risorsa idrica;
– Grado, 4 dicembre (10.00 – 13.00) – con focus sulle aree costiere e la laguna.
